“Assunzione di lavoratori non comunitari in Italia: le procedure e gli obblighi previsti dal Decreto Flussi 2023”
Il Decreto Flussi 2023 regola l’ingresso dei lavoratori non comunitari in Italia per l’anno corrente ed stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 26 gennaio 2023
Quanti cittadini extracomunitari possono entrare in Italia per lavorare nel 2023?
Il nuovo Decreto Flussi prevede un limite massimo di 82.705 ingressi, di cui 44.000 riservati a scopi di lavoro stagionale.
La quota per gli ingressi di lavoro non stagionali e autonomi è di 38.705 unità, di cui la maggioranza (30.105 unità) riservata a lavori subordinati non stagionali nel settore dei trasporti, delle costruzioni, del turismo-alberghiero, nonché in nuovi settori come la meccanica, le telecomunicazioni, l’alimentazione e la cantieristica navale.
Una nuova funzionalità introdotta dal Decreto Flussi è l’obbligo per i datori di lavoro di verificare con il competente Centro per l’Impiego prima di presentare la richiesta di autorizzazione al lavoro, per assicurarsi che non vi siano già altri lavoratori disponibili sul territorio nazionale per occupare il posto destinato al lavoratore straniero. Questa verifica viene effettuata inviando una “richiesta di personale” al Centro per l’Impiego, utilizzando un modulo modificabile per verificare la non disponibilità di lavoratori sul territorio nazionale.
La richiesta di autorizzazione al lavoro può procedere solo se:
Il Centro per l’Impiego non risponde alla richiesta entro quindici giorni lavorativi dalla data di presentazione;
Il lavoratore segnalato dal Centro per l’Impiego non è idoneo per il lavoro offerto dal datore di lavoro;
Il lavoratore inviato dal Centro per l’Impiego non si presenta al colloquio di selezione, salvo giustificato motivo, almeno venti giorni lavorativi dopo la data di richiesta.
Le circostanze sopra indicate devono essere autocertificate dal datore di lavoro e allegati alla richiesta di autorizzazione al lavoro. Questa verifica preventiva della non disponibilità di lavoratori sul territorio nazionale non è necessaria per i lavoratori stagionali e per i lavoratori formati all’estero.
Un’altra importante novità di quest’anno è che, dopo 30 giorni dalla presentazione delle domande senza che siano stati riscontrati motivi di ostacolo, l’autorizzazione al lavoro verrà rilasciata automaticamente e inviata alle rappresentanze diplomatiche italiane dei paesi di origine, che dovranno rilasciare il visto d’ingresso entro venti giorni dalla relativa richiesta.
Quali sono i professionisti che si occupano delle verifiche preventive a cui posso rivolgermi?
La verifica degli ingressi di lavoro subordinati, compresi quelli stagionali, già inviati alle Ispettorati del Lavoro, è esclusivamente delegata a professionisti iscritti all’albo dei consulenti del lavoro, degli avvocati o dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Il risultato di queste verifiche sarà attestato da una dichiarazione appropriata basata sulle linee guida emanate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che sarà allegata alla richiesta di autorizzazione al lavoro.
Questa attestazione non è richiesta nel caso di richieste inviate per conto dei loro associati dalle organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro che hanno firmato protocolli d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro che hanno firmato i Protocolli di Intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali beneficiano di una procedura semplificata che consentirà la comunicazione dei contratti proposti di soggiorno e lavoro direttamente all’ispettorato del lavoro competente.
Dal 30 gennaio 2023 al 22 marzo 2023, è possibile precompilare i moduli di domanda sul Portale servizi del Ministero dell’Interno, all’indirizzo https://portaleservizi.dlci.interno.it. accessibile 8:00-20:00 tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi.
Le istanze dovranno essere trasmesse solo telematicamente per tutte le tipologie di lavoro subordinato, stagionale e non, a partire dalle ore 9:00 del 27 marzo 2023.
Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2023 o fino alla concorrenza delle quote previste dal DPCM 29 dicembre 2022.
Per presentare la domanda online, è necessario avere un’identità SPID. Tutte le informazioni sui dettagli e le procedure per la presentazione delle domande sono contenute nella Circolare interministeriale n. 648 del 30 gennaio 2023 e nella Circolare interministeriale di rettifica n. 732 del 01 febbraio 2023.
Come posso fare per convertire il permesso di soggiorno?
La conversione dei permessi di soggiorno in lavoro subordinato richiede la presentazione della proposta di contratto di soggiorno sottoscritta dal datore di lavoro al momento della convocazione presso lo Sportello Unico. Tale proposta deve impegnare il datore di lavoro all’assunzione del lavoratore straniero non comunitario. Successivamente, la Comunicazione Obbligatoria di assunzione sarà generata dal sistema e inviata telematicamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’Ispettorato Territoriale del Lavoro rimane competente per le verifiche di cui all’art. 30-bis del D.P.R. 394/1999 per tutte le richieste di conversione del titolo di soggiorno che comportano l’inserimento di un lavoratore straniero non comunitario nel mercato del lavoro nazionale. Il parere di competenza sarà emanato dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
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